Quando ho letto per la prima volta l’espressione Personal Learning Environment ho subito avuto un sussulto. Letteralmente significa “Ambiente Personale di Apprendimento”.
PERSONALE.
Personale vuol dire che sei tu che decidi cosa imparare, come imparare e quali strumenti utilizzare per farlo. E questo è fantastico, ma porta con sé alcune problematiche, soprattutto per quanto riguarda gli strumenti. Oggi possiamo ritenerci fortunati da questo punto di vista, perché abbiamo internet, grazie al quale con un solo click riusciamo a trovare milioni informazioni riguardo ad un argomento che ci interessa in modo particolare.
Personalmente credo, però, che internet possa essere un’arma a doppio taglio.
Mi spiego meglio.
Se è vero che esso rappresenta una fonte inesauribile di notizie ed informazioni, è tuttavia altrettanto vero che proprio questa ampia disponibilità di informazioni può essere una trappola per un utente impreparato. Internet, infatti, è pieno di persone che ti vomitano addosso la loro verità e se il lettore non è attento…beh…è possibile che prenda fischi per fiaschi.
Io mi ritengo molto fortunata perché nei miei studi sono stata affiancata da persone che, oltre a fare i professori in senso stretto, mi hanno insegnato anche a dubitare di tutto, persino di loro (dopotutto sono persone e come tali possono sbagliare!). Dubitare non vuol dire essere scettici e non credere a niente e a nessuno; significa piuttosto essere critici e chiedersi se è davvero possibile che una cosa sia nel modo in cui te la stanno presentando, ma soprattutto significa riuscire ad elaborare un pensiero personale che sia libero da qualsiasi tipo di condizionamento esterno, ma dipenda solo e soltanto dalla visione personale del soggetto, la quale a sua volta deriva dal suo PLE.
Credo inoltre che ci sia un altro grosso rischio legato a “le magnifiche sorti e progressive”: perdere di vista l’ambiente che si trova al di là della rete.
Sì, internet ti permette di stare in contatto con persone che sono lontane e/o che non hai la possibilità di vedere spesso,
ma non bisogna dimenticarsi del fattore “umano” dei rapporti interpersonali: uno sguardo, una carezza, un sorriso non potranno mai competere con una emoticon!
Sì, internet ti permette di avere notizie su personaggi storici e di leggere gli scritti di autori passati, ma quanto è bello l’odore dei libri vecchi!
Sì, internet ti permette di vedere foto di paesaggi bellissimi,
ma stare nella natura è altro: gli odori e le sensazioni che suscita lo stare in mezzo al verde non potranno mai essere riprodotti attraverso lo schermo di un pc!
La mia conclusione, del tutto personale e criticabile, è che internet sia un fantastico modo per costruire un PLE, ma solo se USATO CON MODERAZIONE e affiancato alla “realtà”.