domenica 15 maggio 2011

Assignment 6 - Letteratura Scientifica


In ambito medico (ma non solo), l’aggiornamento professionale continuo, l’APC, è un obbligo di legge. 
Io credo, però, che un medico come si deve debba sentire dentro di sé il bisogno di aggiornamento, senza che questo gli venga imposto dall’esterno. È impensabile, infatti, che una persona sappia già tutto quello che deve sapere per svolgere al meglio la sua professione! 
Questo risulta evidente se si considera l'osservazione di Martina di qualche tempo fa riguardo alla velocità della produzione di nuova letteratura scientifica e quindi di progresso medico-scientifico. 
L’aggiornamento e la voglia di imparare sempre cose nuove deve essere alla base della professione medica, se si vuole diventare buoni medici, come il babbo di Andreas, che ricercava nella biblioteca medica la diagnosi che non gli era balenata in mente in un primo momento e che non liquidava i suoi malati con una richiesta di visita specialistica e chi s'è visto, s'è visto. 

Noi, rispetto a lui, siamo molto fortunati, dal momento che possediamo internet e in particolare PubMed. 



PubMed è una straordinaria banca dati che riunisce tutte le pubblicazioni scientifiche che riguardano l’ambito medico. Basta impostare la ricerca e subito appaiono migliaia di risultati concernenti l’argomento che volevamo approfondire. È uno strumento indispensabile per il medico. Ricordo, durante il tirocinio che ho svolto nel primo semestre, che un giorno arrivò in reparto un uomo con segni e sintomi che al medico di turno non facevano venire in mente nessuna diagnosi. Allora egli si piazzò alla scrivania, di fronte al computer e dopo aver sfogliato libri e fatto ricerche su internet, trovò proprio su PubMed la risposta che stava cercando. 

L’unico problema di questo software è l’accessibilità degli articoli. Solo pochi, infatti, sono accessibili direttamente a tutti; la maggior parte fanno parte di riviste alle quali è necessario essere abbonati. Per noi, che siamo immatricolati all’Ateneo fiorentino, esiste un metodo per poter vedere anche tutti quegli articoli che fanno parte di riviste a cui è abbonata l’Università. E per tutti gli altri? Certo, esistono siti Open Access, ma qui gli articoli possono essere scritti da chiunque e non sono sottoposti a peer-reviewing, come invece accade per PubMed. 
E allora, perché precludere ai non abbonati l’accesso ad uno strumento così straordinario e fondamentale per l’esercizio della professione?

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